
Negli ultimi tre anni, la Pianura Padana ha vissuto una delle peggiori crisi idriche mai registrate. Il fiume Po, il più lungo d'Italia e risorsa idrica fondamentale per il Nord del Paese, ha toccato livelli di portata minimi storici, in particolare durante l'estate 2022 e nuovamente nel 2023. Le cause principali sono da ricercarsi in precipitazioni scarse, inverni con accumuli nevosi ridotti e temperature superiori alla media, che hanno accelerato i processi di evaporazione. L'impatto della siccità si è riflesso gravemente sull'agricoltura, sull'approvvigionamento idrico, sulla produzione di energia idroelettrica e sugli ecosistemi fluviali. La situazione del Po è diventata emblematica delle vulnerabilità idriche italiane ed europee in un contesto di cambiamento climatico. I dati satellitari del programma Copernicus, in particolare quelli provenienti dai satelliti Sentinel-2, hanno documentato in dettaglio il progressivo prosciugamento del fiume, la riduzione della vegetazione e l'inaridimento dei suoli agricoli circostanti. Attraverso queste immagini è possibile osservare l'evoluzione della siccità in modo oggettivo e aggiornato. Monitorare fenomeni come quello del Po non è solo utile dal punto di vista scientifico, ma anche essenziale per sensibilizzare l'opinione pubblica e supportare strategie di adattamento e gestione sostenibile della risorsa idrica.
