MB Logo

La siccità in
Pianura Padana

  • Home
  • Analisi dei dati
  • Time-lapse
  • Risorse
  • Contatti

Analisi situazione climatica

Negli ultimi anni la Pianura Padana ha vissuto una grave siccità, con il Po ai minimi storici per scarse piogge e alte temperature. Questo ha colpito agricoltura, acqua, energia e ambiente, evidenziando la necessità di strategie di gestione sostenibile delle risorse idriche.

Indice

Precipitazioni mensiliPortata del PoUtilizzi dell'acqua

Precipitazioni medie mensili negli anni

Negli ultimi vent'anni la distribuzione delle piogge in Pianura Padana ha mostrato un marcato sbilanciamento stagionale: l'inverno si è fatto più piovoso (+12% rispetto alla media 1980-2000), mentre la primavera e l'estate registrano cali medi del 15% e 22% rispettivamente. Questi scostamenti accentuano i picchi di piena in febbraio-marzo e i periodi di siccità da giugno a settembre, aumentando il rischio di eventi estremi idro-meteorologici. L'analisi conferma un trend in peggioramento: gli anni più recenti (2017 e 2018, 2022 e 2023) si posizionano tra i cinque con i totali annui più bassi dal 1950. La riduzione delle precipitazioni estive, unita a temperature medie in crescita di +1,4°C, conduce a un deficit idrico crescente, che rende urgente rivedere la pianificazione delle riserve e potenziare infrastrutture per la raccolta e il riciclo delle acque meteoriche.

Portata del Po nel tempo

La portata media annuale del Po, calcolata su serie storiche dal 1951 al 2024, evidenzia un declino progressivo: si passa da un flusso medio di 1.450m³/s negli anni '50 a circa 1.100m³/s negli ultimi cinque anni. Il segnale più netto si riscontra nelle estati, quando la portata scende mediamente del 30% rispetto al periodo 1980-2000, aumentando la frequenza di soglie di criticità idrica. La diminuzione è imputabile a un mix di scarsa piovosità, maggiore evaporazione estiva e usi antropici intensificati nel bacino (irrigazione e prelievi industriali). I dati suggeriscono che senza interventi mirati come la regolazione più flessibile dei rilasci dalle dighe e il recupero delle aree umide naturali per il rilascio graduale delle acque la portata del fiume continuerà a contrarsi, mettendo a rischio sia gli ecosistemi fluviali sia le economie locali.

In che ambiti viene impiegata maggiormente l'acqua?

Il settore agricolo assorbe la fetta più ampia di risorsa idrica in Emilia-Romagna e Lombardia, con oltre il 60% del totale impiegato in irrigazione a scopi produttivi. Seguono gli usi civili (25%), che comprendono acqua potabile, servizi igienico-sanitari e verde pubblico, e gli usi industriali (15%), principalmente nel comparto alimentare e chimico. Le politiche di riuso e di irrigazione a goccia a basso scorrimento rappresentano già esperienze virtuose, ma restano largamente sotto sfruttate. Investimenti mirati nella modernizzazione delle reti e incentivi per l'adozione di tecnologie a risparmio idrico potrebbero ridurre notevolmente i prelievi, secondo una stima, fino al 25%, alleggerendo così la pressione sulla portata naturale del Po e migliorando la resilienza del sistema agricolo.

MB LogoHomeAnalisi dei datiTime-lapseContattiRisorse